Tommaso è nato il 5 Luglio del 1994 , dopo una regolare gravidanza con esami e controlli sempre nella norma. Il parto si è svolto regolarmente e Tommi è nato di 3,100Kg senza nessuna complicazione. Gli è stata fatta dopo le prime ore dal parto un RX toracica perché si evidenziavano dei rumori a livello polmonare che potevano far presumere la presenza di liquido amniotico, ma il responso è stato negativo.
Fin dalla degenza ospedaliera dei tre giorni e anche successivamente Tommaso ha sempre avuto difficoltà nella suzione pertanto malgrado la montata lattea dopo poco più di 20 giorni siamo passati ad una nutrizione artificiale. Anche con l’allattamento artificiale Tommaso prendeva poco peso, non cresceva in modo regolare, spesso rigurgitava, aveva enormi problemi di stitichezza. La preoccupazione più grande era data proprio da questa crescita molto rallentata, alcuni mesi non faceva neppure un grammo.
Come per il primo figlio oltre il pediatra di base mi sono affidata anche ad una omeopata piuttosto brava, putroppo però anche lei aveva partorito in quel periodo quindi era sostituita da una persona brava , ma forse non come lei. Per questo motivo ho segnato tutti i pesi di Tommi dalla nascita ai 9 mesi, la crescita è stata la seguente:
1° mese + 430
2° mese + 570
3° mese + 420
4° mese + 270
5° mese + 530
6° mese + 430
7 ° mese + 320
8° mese + 100
9° mese – 40
Nella tabella della crescita al 9 mese era ben al di sotto del percentile minimo, mentre alla nascita stava sul secondo percentile.
Era un bambino buonissimo, piangeva poco, neppure per mangiare. Mi sembrava piuttosto rallentato anche nello sviluppo motorio, non teneva sollevata per bene la testa
Ho cercato per un po’ di non fare la madre ansiosa, tutti mi dicevano che ogni bambino ha i suoi tempi ed i suoi ritmi. Ma più passavano i mesi e più io ero preoccupata che qualcosa non andasse bene. Il pediatra ci fece fare, quando Tommi aveva circa 8 mesi una serie di accertamenti per approfondire la cosa : esame dal gastrentrologo , esame delle sudore per eventuale fibrosi cistica. Il tutto risultò negativo, e il pediatra mi disse che forse si trattava di un ritardo congenito. Questa cosa non solo non mi convinceva, ma non mi piaceva proprio che vuol dire ritardo congenito?? Purtroppo ero sempre più in ansia, ma non sapevo più che cosa fare. Tommaso presentava ritardo nell’acquisizione di tutte le diverse funzioni, oltre alla scarsa crescita ponderale, lo stare seduto con appoggio o senza, inoltre anche sulla lallazione, sulla crescita dei denti ecc….
Un giorno portai Tommaso dalla pediatra omeopata che finalmente era rientrata dalla maternità, Tommi in quei giorni aveva delle afte in bocca, lei lo visitò e mi disse che Tommi presentava un palato molto ogivale (questo spiega la difficoltà nella suzione) e mi suggerì di portarlo a fare una visita dal dott. Rapisardi (ci tengo a nominarlo perché è veramente bravo) un esperto neonatologo. Siamo circa a Marzo del 1995 Tommaso ha 9 mesi. Questo dottore fa una visita molto accurata ed approfondita a a Tommaso, gli portiamo anche gli esami che già avevamo fatto. Al termine della visita, le parole del dottore sono queste, le ricordo ancora come se fossero passate solo poche ore:
“il bambino fisicamente sta bene, è sano, solo che presenta delle caratteristiche morfologiche che potrebbero configurare il quadro di una sindrome genetica. Vi suggerisco di fare una visita alla genetica del Meyer” .
No sapevo se essere felice perché non aveva malattie particolari, o se disperarmi al fatto di pensare a qualcosa di genetico. Prendemmo l’appuntamento al meyer con la prof.ssa Giovannucci. Lì sono molto carini…visita a Tommaso “….complimenti signora che bel bambino…” “stia tranquilla signora, qualsiasi cosa le facciamo sapere, la chiamiamo…” . Devo dire che Tommi era veramente un bel bambino, con questi due grandi occhini neri, e un sorriso veramente struggente. Mi sembrava mi avessero rassicurato, avevano fatto un prelievo di sangue, ci avevano chiesto informazioni circa le nostre famiglie, ma ci sembravano molto ottimisti. Non sentimmo niente per un po’ e questo ovviamente faceva bene sperare, poi un giorno, un qualsiasi giorno della mia vita, è arrivata una anonima, fredda lettera, nella quale mi scrivono che “ipotizzano un orientamento diagnostico sindrome di Rubinstein Taybi.. La diagnosi è fatta sulla base delle caratteristiche cliniche ed è da verificare” è datata 2 Giugno 1995, in allegato c’è l’esame cromosomico che ovviamente risulta regolare. Ecco che il mondo ti cade addosso, e voi tutti potete capire. Mi ha molto rattristata il fatto che mi abbiano scritto una lettera anziché convocarci e dirci a voce la notizia, anche perché non conoscevamo questa sindrome, quindi oltre al nome non avevamo eravamo in grado di farci nessuna ipotesi su che cosa significasse. Allora non esisteva internet e la possibilità di reprire informazioni era molto difficile. Ovviamente chiamammo subito, e prendemmo un appuntamento. Nel quale ci dissero che la loro era al momento una ipotesi che avrebbero voluto confermare a distanza di alcuni mesi. Abbiamo iniziato a sentire in giro e alcune persone ci dissero che alla genetica di Padova erano molto bravi e che forse poteva essere buono fare un ulteriore accertamento. Anche a Padova dopo un accurato esame ci confermarono al diagnosi dei colleghi di Firenze, solo che qua ci hanno dato alcune informazioni in più sull’evoluzione, e soprattutto ci hanno suggerito di fare alcuni accertamenti perché talvolta associate alla sindrome ci sono anche delle patologie. Ci hanno consigliato un visita cardiologia e controlli oftalmici. Abbiamo fatto pertanto : visita cardiologia e esame della vista. Tutto è risultato regolare, aveva ragione il dotto Rapisardi da un punto di vista di salute Tommi stava bene.
Tommi non ha né la deviazione degli alluci e dei pollici, ma solo un leggero ingrandimento dell’alluce del piede. Le sue caratteristiche sono effettivamente poco visibili.
Non è stato facile per niente, la sofferenza era enorme, ha messo in crisi anche il mio matrimonio che è finito dopo due anni.
Come sono andata avanti da allora: preoccupandomi di dare a Tommaso quello che poteva per lui essere importante ai fini di un suo sviluppo, una evoluzione il più possibile positiva . Dato che non c’erano problemi di salute particolari mi sono concentrata soprattutto sugli aspetti cognitivi, e relazionali. Uno degli elementi che mi avevano detto di maggiore difficoltà era il linguaggio perciò ho iniziato un intervento con una logopedista da subito, anche se la logopedista della Asl non era d’accordo perché secondo lei la logopedia non ha senso se non a partire dai tre anni. Questa persona lavorava sui prerequisiti del linguaggio, sui suoni, rumori associato ai giochi. Mi ha insegnato alcune tecniche che facevo anch’io a casa (es. far rimbalzare un pallina di gomma e associare il suono in modo molto marcato BAM, BAM,BAM..). Poi a tre anni ha iniziato il lavoro di logopedia con la logopedista della ASL fino ai sei anni (inizio delle elementari) dott.ssa Penzo della ASL di Firenze . Devo dire che con Tommi questo lavoro ha avuto i suoi risultati. Lui parla molto bene, ha anche un linguaggio molto articolato. Ho sempre cercato di stimolarlo con i giochi più disparati e con la lettura di molti libri, con l’ascolto della musica. Dai due anni fino a circa 4/5 anni ha fatto un lavoro di psicomotricità, ripreso successivamente quando era alle scuole elementari, intorno ai 7 anni. Verso i 9 anni ha iniziato una attività motoria in un corso della UISP , l’istruttore era bravissimo, ed ha instaurato con Tommi un’ottima relazione. Lui mi propose se avevo voglia di far provare a Tommi l’attività di cavallo. Devo dire che per Tommaso è stata una scelta fondamentale. Lui fa ippoterapia da oramai 6 anni e gli piace moltissimo, ma soprattutto è diventato molto bravo ad andare a cavallo lo conduce perfettamente, sa superare degli ostacoli bassi. Sempre relativamente alle attività ha imparato un po’ a sciare, se la cava piuttosto bene, gli piace ed è anche bravo a prendere lo skilift, cosa non proprio facile. Non è semplice scegliere che cosa fargli fare, quali sono le cose migliori e quali potrebbero essere per lui importanti. Per farlo ho sempre tenuto presente due aspetti, da un lato quello per cui vedevo che Tommi manifestava maggiore interesse e/o attrazione (non sempre così esplicita per esempio il cavallo perché a lui piacciono molto gli animali), l’atra, ho sempre cercato di non esagerare con le attività in modo da non stancarlo eccessivamente. Dove viviamo adesso c’è una associazione di volontariato “Fratellanza Popolare” che ha creato un progetto importante per i ragazzi disabili presenti nel territorio, hanno messo a disposizione degli spazi che si trovano nella piazza del paese e la Asl con il comune fornisce i soldi per un servizio educativo, e i ragazzi hanno a disposizione questo spazio per incontrarsi, per fare attività insieme (giocano, fanno attività artistica, mimo, hanno realizzato un orto, fanno delle uscite pizza, cinema ecc..) devo dire che Tommi ci va molto volentieri. Certamente con il passare degli anni diventa sempre più difficile creare delle amicizie (al di fuori della scuola) con le quali Tommaso possa uscire, incontrarsi, quindi questo gruppo di ragazzi con altre disabilità per lui è un gruppo di riferimento importante.
Da un punto di vista di percorso scolastico, Tommi ha fatto regolarmente nido, scuola materna, e alle elementari abbiamo scelto di trattenerlo un anno in più perché non era pronto per una realtà come le scuole medie. La scuola è sempre un grande enigma, posso dire che per le scuole elementari Tommaso è stato fortunato ha trovato delle bravi insegnati, e soprattutto la sua grande fortuna è stata quella di avere per 4 anni di seguito la stessa insegnante di sostegno peraltro molto brava, e oltre a lei la stessa educatrice inviata dalla cooperativa. Tommi ha da sempre manifestato un grande interesse per i libri, e forse proprio per questo ha imparato a leggere molto bene, e scrive correttamente senza fare nessun errore di ortografia (accenti, doppie, apostrofi, e persono l’H davanti a voce del verbo avere) Non posso dire lo stesso per le competenze logico matematiche, che invece sono sempre state e sono rimaste un ostacolo per Tommi. Ancora adesso se gli chiedi quanto fa 1+1 è capace di risponderti 11, non riesce a trovare una applicazione pratica con le operazioni matematiche, mentre per acquisire le autonomie come sull’utilizzo dei soldi è fondamentale. Nel periodo delle scuole medie, ha avuto una insegnate di sostegno un po’ severa, ma lo ha fatto lavorare molto, si era molto appassionata a Tommaso e devo dire che aveva acquisito molte competenze, era in grado anche in assenza del sostegno di fare un interrogazione con gli altri professori, insomma è andata molto bene. Alla fine era riuscito anche se con difficoltà , a capire il concetto di somma, aggiungere, e meno togliere, così come quello di dividere. Purtroppo con questi ragazzi le cose dovrebbero essere mantenute con costanza, e questo non è stato fatto, per cui Tommi ha nuovamente perso certe competenze. Badate bene, non è stato tutto così semplice, c’è stato non solo un grande lavoro da parte di tutti, ma ho dovuto anche lottare andare dalla preside per pretendere che mi rimettesse la stessa insegnante anche in terza perché lei l’aveva cambiata e messa su un altro caso, e dopo diversi incontri e anche minacce di andare al provveditorato e scrivere sui giornali siamo riusciti ad ottenere di nuovo la stessa insegnante. Adesso Tommi ha iniziato il secondo anno dell’istituto professionale alberghiero. Anche questa non è stata una scelta facile, dovevamo combattere tra una scuola più vicina a casa che potesse favorire un percorso di autonomia, o una scuola che forse poteva interessarlo con po’ di più( il professionale agrario) ma molto lontana da casa dove non sarebbe mai potuto andare da solo. Alla fine abbiamo optato per la prima scelta. Tommaso non ama le attività di sala e cucina, o almeno lo scorso anno non voleva farle, ma la scuola gli piace ci va volentieri, questo anno c’è stata un po’ di selezione dei ragazzi un po’ più difficili ,sono una piccola classe di 15 e i compagni con Tommi sono molto carini. Nel contempo lui riesce ad andare a casa da solo quando è dal babbo e con me sta imparando a prendere l’autobus.
Ovviamente ci sono tutte le difficoltà che anche gli altri genitori immagino conoscano, gli aspetti più complicati sono dati dalle abitudini e ripetitività. Tommaso ha accentuato molto con il tempo aspetti rituali, piccole ossessioni, molte cose che gli danno fastidio e atteggiamenti ripetitivi. Non voglio sempre riempirlo di mille cose da fare, ma se lo lasci un attimo, lui tende sempre a fare le stesse cose tra cui ,guardare DVD, fare sempre gli stessi puzzle, leggere sempre gli stessi libri. Per questo cerco di tenerlo impegnato in cose diverse, anche se ovviamente questo richiede tempo a disposizione e tanta energia che non sempre c’è. Ancora adesso non è in grado di lavarsi da solo se non in modo molto grossolano, rimangono i problemi di motricità fine per cui non riesce a fare un fiocco ai lacci delle scarpe, tende a distrarsi, spesso è in un suo mondo e non ricorda quello che doveva fare. Non è in grado di comprendere il valore dei soldi, e non sa leggere l’orologio, anche con quello digitale, lo guarda solo se ha un motivo interessante per lui esempio gli dico Tommi alle 4 ti metto il DVD è certo che alle 4 arriva con il DVD, ma se gli dico Tommi alle 4 vieni a fare la doccia, non arriverà mai se non lo vai a chiamare. Anche l’uso del telefono sia di casa che il cellulare è scarsissimo. Tendenzialmente apprende quello che lo interessa.
Da un punto di vista di salute, Tommi direi che è in una situazione di buona salute generale, si è sempre ammalato pochissimo. Ci sono ovviamente dei problemi, all’età di 11 anni ha avuto delle crisi di assenza (una forma di epilessia) e da allora prende 2 pasticche al giorno di Depakin crono, fa esami periodicamente, le crisi non si sono più ripresentate, ma non è possibile per adesso interrompere la terapia. Mi hanno detto al Meyer dove lo ricoverarono che è frequente nei ragazzi con RTS. Oltre a questo ha una forte scoliosi che si è accentuata moltissimo questa estate, perché Tommaso è cresciuto molto abbastanza rapidamente. Ha un’altezza di un metro e 60, ma probabilmente crescerà ancora perché non ha completato lo sviluppo. Per la scoliosi lo porto all’isituto Don Gnocchi a Pozzolatico ma credo che abbia anche altri sedi in Italia, sono molto bravi esperti in riabilitazioni post traumatiche e soprattutto sanno relazionarsi anche con ragazzi come Tommaso. Sitamo valutando l’ipotesi di mettere un bustino che arrivi sotto le braccia o se lavorare solo con la movimentazione della colonna. L’altro problema è la dentizione, Tommi ha portato l’apparecchio per un anno per allargare la bocca perché ha un’arcata molto stretta e sarebbe stato difficile la crescita dei denti, malgrado questo i problemi permangono, nel senso che lo spazio è poco, non gli sono ancora caduti tutti i denti di latte, e nello stesso tempo stanno spuntando i definitivi, quindi c’è un accavallamento dei denti. Lo sto facendo seguire dal mio dentista, lo porto abbastanza ciclicamente per non fargli perdere l’abitudine a stare seduto su quella poltrona che non è cosa piacevole per nessuno. Il problema delle feci con gli anni si è praticamente risolto, cerco di variare molto l’alimentazione, e di quando in quando dargli una minestra di verdure, questo permette una attività intestinale piuttosto regolare.
E’ molto magro peso 40-43 Kg ,tende a mangiare molto a differenza di quando era piccolo che mi ha fatto tribolare parecchio, ma non ingrassa.
Spesso ha delle irritazioni agli occhi, ma la vista va bene il fondo oculare pure, cerco di rimediare con colliri, certamente sono un suo punto debole. Gli danno molto fastidio le luci troppo forti, gli sbalzi di luminosità, purtroppo non è facile fargli una visita oculistica, proprio perché le luci puntate sugli occhi non le sopporta.
Devo dire che da un punto di vista medico ho sempre affrontato ciò che si è presentato di volta in volta, non ho mai fatto l’esame dell’analisi diretta del gene.
Tommaso mi pare un ragazzo felice, sereno, sa farsi voler bene, è riuscito ad imparare alcune cose, come mamma spero che riesca ad apprendere una autonomia tale da permettergli in futuro un vita parzialmente autonoma, con una possibilità di fare un inserimento lavorativo, essere in grado di pensare a se stesso (lavarsi, comprare qualcosa, chiedere aiuto…) .
Da un punto di vista di supporti : Tommi è seguito dalla neuropsichiatria infantile della ASL, effettua controlli periodici con Tommaso e mi da delle indicazioni per la parte di sviluppo psico pedagogico. Concordiamo un programma e degli interventi da realizzare. A scuola è supportato da 10 ore di educatore fornito dalla ASL /Comune (qua in toscana abbiamo le Società della Salute) e le ore del sostegno che di anno in anno grazie ai tagli alla scuola sono sempre meno. Non è mai prevista per scelta una copertura totale perché è importante che Tommi lavori anche da solo. Ha il riconoscimento dell’handicap in situazione di gravità (l.104) e è riconosciuto minore invalido con necessità di accompagnamento per il quale percepisce circa 400 euro mensili. Ovviamente non è stato sempre così perché, dato i pochi sintomi esterni di Tommi, le commissioni che lo valutavano hanno sempre ritenuto che la situazione non fosse grave e soprattutto fosse sempre da rivedere, quindi non vi dico la tortura ogni volta a fare queste visite. Con il crescere i sintomi sono sempre più evidenti, non tanto a livello fisico, ma ovviamente a livello cognitivo.
Le difficoltà maggiori adesso sono date dal suo atteggiamento ripetitivo, non vorrebbe mai fare niente di nuovo, le certezze lo rassicurano, e ti chiede continuamente le stesse cose. Con gli altri è molto carino, anche se ha tempi piuttosto lunghi per entrare in relazione e non tutti gli piacciono.
Devo confessare che l’amore, l’affetto che Tommaso mi trasmette è pazzesco e altrettanto io ne voglio a lui, talvolta mi suscita un po’ di rabbia il vedere che non si applica su cose che potrebbe, sarebbe in grado di fare , ma non fa solo perché non gli interessano, però anche questo fa parte della sua realtà e devo imparare ad accettarlo.
Ci sono momenti di maggiore difficoltà, momenti di sconforto, ma poi cerco di trovare una “lucina” da qualche parte, e spesso è il sorriso di Tommi, o una sua frase o i suoi occhioni, che mi fanno ritrovare la parte più positiva, quella che in questi anni mi ha sempre permesso di farcela e di pensare che questi ragazzi sono molto di più di ciò che la società crede e potrebbero essere una grande risorsa di umanità e affetto, in una realtà sempre più egocentrica, individualista.